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Davide il pastorello

Da guardiano delle pecore del padre, a sfidante del gigante Golia. 

Con l’eroica impresa della vittoria sul gigante inizia la storia del futuro re d’Israele, scelto da Dio.

Davide cantore

Tanto tempo fa, viveva nel Paese d’Israele un pastorello chiamato Davide, il quale già da piccolino accudiva le pecore del padre Iesse di Betlemme.

Davide aveva la passione per la musica, e mentre le pecore brucavano tranquillamente l’erba, si intratteneva suonando e cantando le canzoni che lui stesso componeva.



Davide svolgeva il suo lavoro con diligenza e con passione; persino gli animali percepivano i sentimenti del loro piccolo padrone, li conduceva dove c’era erba buona e li faceva abbeverare alle acque fresche.

Però, non risparmiava il bastone quando era necessario, per esempio, quando deviavano dalla buona strada, o litigavano tra di loro.

Davide voleva fare contento suo padre, facendo tutto il possibile per accudire e custodire al meglio le pecore.


Davide pastorello

Davide mette in fuga un leone


Al pascolo, spesse volte, si trovavano insidie e pericoli, che solo con l’aiuto di Dio si potevano superare.

Una volta ha lottato contro un leone che voleva avventarsi sulle sue pecorelle.

Davide ha avuto la meglio, usando le sue armi preferite: una fionda e la fede in Dio.


In quel periodo il Regno d’Israele era in guerra contro i Filistei e i sette fratelli di Davide si erano arruolati nell'esercito del re Saul.

Un giorno Davide fu incaricato dal padre a portare dei viveri ai suoi fratelli che si trovavano schierati in battaglia contro i nemici.

Davide va all'accampamento dell'esercito

Soldati ebrei

Giunto nell'accampamento, Davide si informò dell’andamento dei combattimenti.

Gli venne riferito che vi era un momento di stallo, perché dalle schiere nemiche si era fatto avanti un campione che ha lanciato una sfida, e che da parte loro non vi era nessuno disposto ad accoglierla.

Lo sfidante aveva proposto che il vincitore avrebbe assicurato la supremazia sui rispettivi nemici.

Ma i soldati ebrei erano tutti presi dalla paura, perché lo sfidante era un tipo particolare.

Infatti era un soldatone altro tre metri, con una dura corazza addosso e una lancia molto lunga; solo a guardarlo incuteva paura.

Golia, oltre che alto era anche abile ed esperto nei combattimenti; insomma, chiunque sarebbe stato lo sfidante non avrebbe avuto neanche la minima possibilità di vincerlo.

Mentre Davide era ancora nell'accampamento israelita, Golia si fece avanti, per l’ennesima volta, rinnovando la sua sfida, ingiuriando Dio e l’esercito d’Israele.


Il gigante Golia

Davide indignato

Alle parole ingiuriose del gigante, Davide sdegnato, decise che lo avrebbe sfidato.

Qualcuno, prima o poi, avrebbe dovuto prendere la causa di Dio…

Subito, Davide venne convocato dal re Saul, perché voleva accertarsi delle effettive capacità dello sfidante.

Ma la vista di quel giovanotto, lo ha scoraggiato.

Davide ha dovuto faticare molto per ricevere l’approvazione del re: raccontò dell’episodio del leone e di come Dio lo aveva aiutato anche in altre occasioni contro altre belve feroci, confermando la sua fiducia in Dio che lo avrebbe potuto aiutare anche contro Golia.

Davide dal re Saul

Davide indossa l'armatura del re

Volendo aiutare Davide, il re gli propose di indossare la sua armatura.

Ma Davide era ancora piccolino e sicuramente tutta quella ferraglia addosso gli era più di impaccio che di aiuto.

Lui aveva i suoi metodi e le sue famose armi per affrontare il nemico: la sua inseparabile fionda e, la cosa più importante, la fede in Dio.

Davide preparò le sue munizioni: cinque pietre lisce dal torrente.

I soldati israeliti avevano compassione mista a stupore e curiosità; non sapevano cosa fare: se distogliere il giovane da quella sfida folle, o confidare anche loro nell'aiuto di Dio.

Ma che cosa avrebbe potuto fare un ragazzo con fionda e pietre contro Golia, il più feroce e forzuto combattente del Regno?

Davide prepara le sue munizioni

Davide in azione

Eccoli uno di fronte all'altro: il gigante contro il piccoletto.

L’infedele e arrogante filisteo, nemico del popolo di Dio, contro un semplice e debole ragazzo, fedele e devoto a Dio.

La differenza non è solo nell'aspetto, ma anche nel cuore, nell'intimo: uno lontano dalla volontà di Dio e l’altro strumento nelle mani di Dio.

Secondo le aspettative umane, la vittoria di Golia era evidente, ma secondo le valutazioni di Dio era più logico che vinceva Davide, e… Dio ha sempre ragione!

Infatti, con un veloce balzo, Davide trovò posizione davanti al gigante e, roteando velocemente la fionda, scagliò il micidiale sasso, che colpì sulla fronte Golia, il quale cadde cadde a terra, tramortito. 

Così Davide ebbe la meglio su Golia abbattendolo con la sua stessa spada.

Golia colpito e abbattuto

Festeggiamenti per la vittoria riportata

Grida di vittoria si alzarono dall'accampamento israelita.

Con quella vittoria, Davide ha assicurato al re Saul la supremazia sui filistei.

Grazie alla sfida lanciata dall'ex campione e la vittoria di un giovane ragazzo, è stato assicurato il dominio d’Israele, un periodo di pace e, principalmente, delle vite risparmiate… da tutte e due le parti.

Il coraggio e la fede di Davide sono stati di esempio per il re, i soldati e tutte le persone di allora e di oggi, confermando ciò che si può fare assieme a Dio.


L'intero racconto originale lo puoi leggere nella Bibbia, nel libro 1 Samuele cap.17.

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